Le piramidi egizie erano monumenti sepolcrali destinati ai Faraoni. La forma delle piramidi era regolata da precisi rapporti geometrici e assumeva un significato religioso: le piramidi rappresentavano il Sole e il dio Ra e gli spigoli, che si “diramavano verso la Terra”, ne indicavano i raggi (le piramidi simboleggiavano quindi l’unione tra il cielo e la Terra). Le prime piramidi si costruirono durante l’Antico Regno e il loro uso si estese fino al 1600 a.C. Le piramidi derivano dalle màstabe, le antiche tombe costruite tra il 300 a.C. e il 2200 a.C: dalla sovrapposizione di più màstabe nacquero le piramidi a gradoni (la più famosa è quella ddel Faraone Zoser, alta 77 metri), e poi delle lastre squadrate di pietra sostituirono i gradoni (nacquero così le piramidi a facce lisce). Le più magnifiche sono la piramide di Cheope a Giza, presso Il Cairo, e accanto a questa le piramidi dei suoi successori Chefren e Micerino.

A partire dal Nuovo Regno le piramidi furono sostituite dalle tombe ipogee, scavate sui fianchi delle montagne.
Com’erano costruite le piramidi egizie
La costruzione delle piramidi richiedeva un’enorme forza-lavoro: ci lavoravano schiavi, tagliapietre e decoratori specializzati e contadini (questi dovevano al Faraone dei periodi obbligatori di lavoro). Prima di iniziare i lavori il luogo era accuratamente selezionato. La scelta del luogo doveva rispondere a tre requisiti:
-doveva essere sulla riva occidentale del Nilo, tradizionalmente riservata al Regno dei morti;
-doveva trovarsi vicino al fiume, per agevolare il trasporto dei materiali (infatti il trasporto dei blocchi avveniva lungo il Nilo con apposite barche);
-doveva essere un terreno resistente in grado di sostenere il grande peso della piramide.
Quando si trovava il luogo adatto, si rendeva piano il terreno e si impostava l’orientamento della piramide e si impostava l’orientamento della piramide, i cui lati dovevano essere allineati secondo i punti cardinali. Poi si selezionavano i materiale: quelli più scadenti erano impiegati nella parte centrale della costruzione, che non sarebbe stata visibile a lavoro compiuto, invece il calcare di qualità più fine e il granito, erano destinati al rivestimento esterni.
I blocchi di materiale erano poi trasferiti dalle sponde del Nilo al cantiere mediante slitte trainate da animali e cominciava allora l’impresa più complessa: la loro posa in strati progressivamente sovrapposti, ad altezze sempre più
crescenti.
Gli Egizi sapevano affrontare questa impresa ma non hanno lasciato testimonianze sui sistemi da loro adoperati.

Gli studiosi si dividono tra due ipotesi.
Secondo la prima ipotesi i blocchi erano fatti scorrere su rampe perpendicolari alle facce della piramide, lubrificate con dell’argilla umida e che avevano una lieve pendenza. Una volta concluso il lavoro, le rampe potevano
essere facilmente smontate dall’alto verso il basso.
Un sistema del genere poteva essere l’ideale per la costruzione dei livelli più bassi della piramide. Tuttavia, man mano che l’edificio cresceva in altezza, le rampe dovevano essere progressivamente aumentate in lunghezza fino ad
assumere dimensioni inverosimili.
La seconda ipotesi consisteva invece in una rampa a spirale che si avvolgeva intorno ai lati della piramide. (questo tipo di rampa poteva raggiungere qualsiasi altezza, mantenendo dimensioni molto inferiori al precedente tipo). Questo sistema però avrebbe nascosto alla vista degli architetti e degli operai, durante la costruzione, gli angoli e i lati della piramide e diventavano quindi molto difficili le verifiche in corso d’opera.

Alcuni esempi di piramidi famose
LA PIRAMIDE DI CHEOPE
La piramide di Cheope si trova a Giza, vicino a Il Cairo, ed è la più grande delle piramidi esistenti. Fu costruita intorno al 2560 a.C. (con più di 2 milioni di blocchi di pietra e 100.000 uomini ) e i lavori si conclusero 20 anni
dopo. Questa piramide era alta 146,6 metri, ma ormai il tempo ha ridotto la sua altezza. Questa piramide faceva parte di un complesso funerario a Giza con altre piccole piramidi e tombe, come la piramide di Chefren e quella di Micerino.
La piramide di Cheope è stata dichiarata meraviglia del mondo antico ed è l’unica delle sette a non essere stata distrutta totalmente.

LA PIRAMIDE DI CHEFREN
Questa è la seconda piramide più alta di tutto l’Egitto (145 metri) e fu costruita da Chefren, il successore di Cheope. La caratteristica unica è di essere l’ultima piramide che conserva una parte della copertura in calcare bianco
che anticamente la ricopriva tutta (la base è rivestita di granito rosso e grigio di Assuan).

LA PIRAMIDE DI MICERINO
La piramide d Micerino è l’ultima e più piccola piramide del complesso di Giza. È alta solo 67 metri ed è stata costruita in fretta, in più momenti e usando diversi materiali e tecniche. Presenta una profonda breccia sul lato Nord,
perché intorno all’anno 1200 a.C. il figlio del sultano d’Egitto cercò (senza successo) il corredo funerario del re Micerino all’interno della piramide (si diceva fosse fatto interamente d’oro).

Queste tre piramidi facenti parte della Necropoli di Giza sono state dichiarate nel 1979 patrimonio dell’UNESCO. L’UNESCO è un’organizzazione fondata il 16 novembre 1945 a Londra da venti Stati (tra cui l’Egitto) il cui scopo è promuovere la pace e la collaborazione internazionale negli ambiti della scienza, della cultura e dell’educazione. Attualmente in Egitto ci sono sette beni facenti parte dell’UNESCO e i Paesi che detengono più beni al mondo sono la Cina e l’Italia con cinquantacinque beni ciascuno.

LA PIRAMIDE MEIDUM
La costruzione della piramide di Meidum, originariamente alta 144 metri, è stata iniziata dal faraone Huni e suo figlio la continuò. L’obiettivo era portare a otto i sette gradoni fino ad allora realizzati, ma a causa di difetti
di costruzione la struttura è in parte crollata ancora prima di essere conclusa. La distruzione continuò nei secoli successivi perché venne usata come cava per rifornirsi di pietra.
