La pittura egizia
Tutta la produzione pittorica degli Egizi si trova sulle pareti dei templi e delle tombe. Essa doveva confortare i defunti con scene che ricordavano momenti della vita terrena (come feste, cerimonie, battute di caccia o di pesca, lavoro nei campi…). Gli dei apparivano nei dipinti per proteggere i morti e accompagnarli nel mondo ultraterreno. Le caratteristiche principali:
-le figure erano bidimensionali e stilizzate;
-le immagini avevano colori senza sfumature ed erano definite da una nitida linea di contorno;
-le proporzioni tra le figure non erano reali: la supremazia del Faraone e degli dei era resa visibile dalle maggiori dimensioni (oltre che dall’attribuzione di simboli regali);
-il viso, i fianchi, le gambe e i piedi erano disegnati di profilo (gli ultimi tre non erano mai disegnati sovrapposti), gli occhi erano frontali e il torace era inquadrato di fronte.
La Scultura egizia
In Egitto la scultura si sviluppò ampiamente grazie all’abbondanza dei materiali offerti dal territorio. Quasi tutti gli esemplari giunti a noi provengono dalle camere funerarie o dalle sale dei templi e hanno dunque funzione celebrativa. Le figure erano rappresentate con un atteggiamento composto e solenne e nel viso l’artista non mostrava mai i sentimenti, esprimendo così l’impassibilità, il distaccato e la sicurezza fondati sulla potenza e la superiorità degli dei.
Sia per la pittura che per la scultura gli Egizi seguivano un modello fisso (il canone). Questo stabiliva precise regole di proporzione tra le parti del corpo e l’artista non doveva fare altro che seguirle disegnando la figura su una griglia quadrettata per poi riportarla sulla parete.
L’Architettura egizia
I più antichi esempi di architettura egizia sono le màstabe (il termine deriva dall’arabo e significa “panca”), le antiche tombe edificate dal 3000 a.C. fino al 2150 a.C. Queste, costruite inizialmente con mattoni di fango (con cui erano costruiti anche i palazzi reali dei Faraoni) e successivamente con mattoni di pietra, avevano la forma di un tronco di piramide (solido con un piano parallelo al piano della base ottenuto tagliando una piramide ) a pianta rettangolare, erano riservate solo ai nobili e ai sacerdoti ed erano decorate all’interno con delle pitture.
Come già detto nella pagina dedicata alle piramidi, dalla sovrapposizione di più màstabe nacquero le prime piramidi a gradoni. Alla piramide a gradoni si sostituì poi la piramide a facce lisce: i gradoni scomparvero e delle grandi lastre di pietra squadrate rivestirono la superficie. A partire dal Nuovo Regno però le tombe ipogee (tombe scavate sui fianchi delle montagne) sostituirono le piramidi. Un esempio è la Valle dei Re, che conteneva, tra tante altre, la Tomba di Tutankhamon (scoperta nel 1922 dall’egittologo Howard Carter).
A partire dal III millennio a.C. gli Egizi edificarono anche magnifici templi (questi rappresentavano l’abitazione terrena delle divinità).
I templi erano formati da numerose stanze organizzate lungo un asse e che corrispondevano al percorso delle processioni (dal portale d’accesso fino al santuario vero e proprio).
Alcuni elementi ricorrenti nell’architettura dei templi sono:
-gli obelischi (monumenti commemorativi di forma allungata quadrangolare e che terminavano con la punta piramidale), posizionati davanti all’ingresso;
-il pilone (di forma rettangolare), che costituiva il portale d’accesso al tempio e rappresentava il confine tra il mondo dei vivi e quello degli dei;
-il cortile, quasi sempre delimitato da una serie di colonne;
-la sala ipostila (il cui tetto era sostenuto da colonne), nella quale si formava il corteo che accompagnava la statua di un dio durante le funzioni religiose;
-il santuario, accessibile solo dai sacerdoti e che ospitava le statue degli dei.
L’architettura era quindi legata prevalentemente alle tematiche religiose e un elemento caratteristico era la simmetria.